SMONTIAMO IL BULLO

Più di cento persone hanno accolto la proposta di “Smontare il bullo” fatta dal Centro Culturale Tommaso Moro di Basiglio e, domenica 29 Gennaio 2017, hanno gremito la sala Spazio-Incontri della parrocchia Gesù Salvatore di Milano 3 per partecipare alla tavola rotonda su bullismo e cyberbullismo. Come ha sottolineato la presidente Rosetta Cannarozzo nella sua introduzione, il fenomeno è di drammatica attualità come testimonia- ultimo in ordine di tempo- il grave episodio di bullismo avvenuto due giorni prima in una prestigiosa scuola del centro di Milano, a dimostrazione del fatto- qualora ce ne fosse bisogno- che drammi di questo genere si verificano in qualsiasi ambiente e non possono essere liquidati con affermazioni tanto superficiali quanto pericolose quali sono ragazzate, è solo uno scherzo. E poiché il bullismo è un fenomeno complesso che si manifesta in modi diversi, i relatori l’hanno affrontato da diverse angolazioni: la psicologa e psicoterapeuta Mikaela Bonvini ha illustrato, le varie forme di bullismo e, da esperta in cyberbullismo quale è, ha spiegato le problematiche legate alla società nel mondo di internet, ai nativi digitali, ai rischi e alle potenzialità dei social network e al ruolo della famiglia in questo contesto. Il professore Francesco Cappelli, già dirigente scolastico e assessore all’istruzione del Comune di Milano, ha poi analizzato il problema dall’osservatorio-scuola, mentre don Luca Broggi, sacerdote dalla ricca esperienza oratoriana e nuovo parroco di Basiglio e di Milano Tre ha parlato delle dinamiche che possono scatenarsi in un luogo di aggregazione giovanile come l’oratorio. Ma le condotte legate al bullismo si configurano come reati. E perciò in una tavola rotonda su questo tema non poteva mancare la voce delle forze dell’ordine: il giovane tenente Renato Puglisi , comandante del nucleo operativo della Compagnia Carabinieri Duomo di Milano e il maresciallo Lorenzo Borello, comandante della locale stazione dei carabinieri hanno parlato delle pene previste per questo reato. E, in sintonia con gli altri relatori, hanno sottolineato entrambi l’importanza della prevenzione e dell’educazione che deve portare i ragazzi a capire che certi gesti di prevaricazione e di violenza non sono né giochi né scherzi perché arrecano sofferenza psicologica e fisica in chi li subisce. E la sofferenza dell’altro non deve mai diventare motivo di divertimento. Tutti hanno evidenziato il ruolo importante degli spettatori che, come è facilmente intuibile, con il loro silenzio, rinforzano il gesto del bullo diventandone complici. E come se non bastasse il bullismo classico, la dottoressa Bonvini ha sottolineato che oggi si stanno diffondendo nuove forme di bullismo, ancor più cattive e pericolose, come il cyberbullismo o bullismo in rete. Devastante come un uragano, il cyberbullismo fa ancor più male ed è ancor più difficile da combattere per almeno tre motivi: si nasconde dietro l’anonimato; si diffonde senza confini; è per sempre. Lo scenario è veramente preoccupante e il fenomeno interessa tutti. E, dunque, che fare? Ovviamente, non esistono ricette preconfezionate e istruzioni per l’uso. La risposta passa attraverso la prevenzione e l’educazione dei nostri ragazzi a un uso consapevole dei social. Per questo la dottoressa Bonvini ha invitato gli educatori sforzarsi di conoscere le moderne tecnologie sia per capirne il linguaggio che per esercitare un discreto ma attento controllo sull’uso che ne fanno i nostri ragazzi. Ma la vera chiave utile a smontare il bullo – hanno sostenuto all’unisono tutti i relatori- è il fare rete tra adulti: famiglie, scuola, comune, oratorio, associazioni sportive, insomma tutti coloro che, a vario titolo, hanno un ruolo educativo sono chiamati a non sottovalutare il problema e a mettersi insieme facendo, appunto, rete per prevenirlo e per sconfiggerlo. Perché insieme si può. E’ questo il messaggio di speranza emerso da tutti i relatori della tavola rotonda su bullismo e cyberbullismo con la quale il Centro Culturale Tommaso Moro ha dato il via alle iniziative del 2017.

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